Sono una giovane fotografa proveniente dalla bellissima costa toscana. Sono una nomade, la mia valigia è sempre pronta.
L’inizio è stato quando ho realizzato che non potevo più ridere ed essere me stessa senza la fotografia. E’ un po' come quando ti innamori, ti guardi indietro e ti rendi conto che la tua vita farebbe schifo se tu non avessi quella persona al tuo fianco.
Sono laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Pisa, in questi anni oltre a portare avanti i miei studi universitari ho coltivato la passione per la fotografia, prima attraverso dei piccoli corsi, poi da sola cercando di sperimentare, attraverso l’uso della pellicola e del digitale e cercando di raccontare ciò che sentivo e ciò che vedevo durante i miei numerosi viaggi, nel modo più personale possibile.
Ho partecipato a diverse mostre collettive e personali: “Pezzi Unici” presso la Galleria Carlo Gallerati di Roma nel 2013; “Festival of Contemporary Vision” presso Multiverso a Firenze nel 2013; mostra personale intitolata “Racconti” presso Fabbrica Immagine di Rosignano Marittimo nel 2012; “Digiarte” a Sesto Fiorentino nel 2011; “Il mio mondo in 10 scatti” presso Fortino di Forte dei Marmi con il patrocinio del Comune.
INTER-FOTOGRAMMI
Questo piccolo progetto prendere le mosse dall’idea di unire emozione e meccanica. Nuove tecniche digitali e vecchie tecniche di lomografia analogica. Tendere la mano al passato, alla ricerca specifica del nostro tempo, alla ricerca di nuovi racconti, spinti dal sospetto che il linguaggio comune ci stia involgarendo, privando lentamente della nostra storia. Cominciando a sentire il proprio spazio come punto di osservazione multiplo, per creare visioni sempre nuove. Inter-fotogrammi come partitura di immagini per riscrivere e rileggere noi stessi e la città attorno, le nostre impressioni, i nostri piccoli contributi: per dare vita alle nostre emozioni e imprimere la loro memoria nel tempo.
“Le rughe in faccia! Sono le cicatrici del riso, delle lacrime, delle domande, degli stupori e delle certezze.”
Le rughe sono pieghe sulla superficie della nostra pelle che segnano il passaggio dall’età giovanile a quella adulta. Sono l’emblema della nostra maturità, del tempo che ci scorre appresso. Molte persone se ne vergognano, cercando di nasconderle ad occhi indiscreti, come se così facendo riuscissero a portare indietro il tempo. Ma le nostre rughe sono anche il segno delle esperienze vissute, del nostro passato, delle cose, dei luoghi e delle persone che in un modo o nell’altro ci hanno segnato. Per realizzare il progetto in cui avrei dovuto raccontare il mio mondo, ho tentato di trovare dei modi alternativi per imprimere sul mio corpo le esperienze vissute nel corso dei miei 21 anni di vita: pur non avendo ancora rughe visibili, ci sono momenti della mia vita che porto appresso ogni giorno, e in questo modo ho voluto raccontarli. Per questo motivo ho voluto chiamare il mio progetto, semplicemente,“Rughe”.
IF YOU LEAVE
Non conosco
il giorno della settimana,
o l’ora del giorno.
Non conosco
la misura del tempo
o l’andamento
con cui fluisce
attraverso di me.
Non posso conoscere
il peso di un momento
o la durata di un anno.
Tutto quello che so,
tutto quello che posso comprendere
della matematica della vita,
è il tempo
in cui la tua mano
è stretta nella mia,
e il tempo
in cui non lo è.
© Federica Vangelisti