Seravezza Fotografia nella sua quattordicesima edizione dedica la mostra principale alla fotografa Giorgia Fiorio nelle sale di Palazzo Mediceo, Patrimonio Mondiale Unesco.
L' esposizione fotografica proposta da Fondazione di Venezia e curata da Denis Curti di Giorgia Fiorio: "Il Dono", sviluppa il tema della relazione tra l'individuo e il Sacro, le immagini tutte realizzate in pellicola bianco e nero su negativo medio formato e stampate dall'autrice sono state scattate tra il 2000 e il 2009 attraverso trentotto missioni in trenta diversi paesi, attraverso cinque continenti. Il progetto dell'esposizione e del libro è stato concepito e curato da Giorgia Fiorio in collaborazione con Gariel Bauret e ha ricevuto nel 2009 il patrocinio dell' UNESCO.
"Quale forza trascina le folle di pellegrini attraverso le più alte montagne e la sterminata vastità dei deserti? Che cosa hanno in comune coloro che levano le mani al cielo e coloro che battono la fronte al suolo? Perché alcuni nudi e altri coperti sino agli occhi, altri rasati, lustri come mandorle, o invece con i capelli lunghi ravvolti alle barbe dentro immensi turbanti? Chi abita i corpi trafitti dei flagellanti, chi le membra coperte di cenere, chi c’è sotto la pelle tatuata o dipinta d’intricati disegni, chi dietro le maschere, chi dentro il velo? L’estasi, la trance, la contemplazione, la meditazione, conducono a una percezione impronunciabile della morte, o a una realtà fisica dirompente?
Attraverso l’esperienza diretta, senza intenzioni enciclopediche, per nove anni ho seguito il cammino di un progetto fotografico, intorno a una ricerca personale: “il Dono”. Alle più remote origini del Credere, nei primi Testi sacri, come nella primigenia tradizione orale pagana,si svela una fitta trama di corrispondenze: rituali, gesti da sempre ripetuti, risonanze di un medesimo fremito dinanzi al mistero dell’esistenza. Sospeso sullo spazio tempo universale, un labirinto di percorsi s’interseca nella ricerca d’unisono fra l’identità esteriore dell’individuo e il sé profondo.
La storia del Credere, parallelamente a quella del linguaggio, traccia il cammino del genere umano. Il linguaggio e la scrittura raccontano quella sociale, relativa alla conoscenza, allo scambio e al confronto tra gli umani; le Credenze segnano alle origini la storia interiore, immersa nel tessuto culturale di ogni individuo e in una personalissima percezione dell’ignoto: il Mistero, il Sacro, l’occulto, il passato ancestrale, il futuro intangibile, i cicli della Natura, gli Elementi, l’idea del Tempo, la dimensione dello Spazio e infine il senso dell’esistenza tutta, nella sua complessità.
Impronte di tracciati diversi convergono sino a sovrapporsi sull’orma della parola dono. Attraverso multiple variabili semantiche, dono è una delle parole più antiche del linguaggio. Nella sua qualità transitiva incarna principalmente due sensi: offrire/donare e ricevere, persino prendere. Ma la domanda è da sempre: “che cosa” offrire/ricevere. La finitezza dell’esistenza fisica sembra impigliarsi intorno all’evidenza del Mistero. La vita umana ricevuta quale grazia e offerta come tributo, sacrificio, consacrazione... Queste due “visioni prime” danno origine a diverse declinazioni d’interpretazione da una civiltà all’altra lungo la scia del tempo: al fondo di tutti gli interrogativi, ineludibile, la misura corporea della condizione umana segna ogni rituale. Da codificare nel gesto, disciplinare, reprimere, mortificare, purificare, onorare, adornare, denudare, possedere, liberare, il corpo – specificamente la “carne”, in quanto materia e nel contempo la “figura”, quale rappresentazione e paradigma dell’individuo – è il “portatore” paradossale della dimensione spirituale. Il messaggero tra la vita e la morte. Forse davvero, se l’anima è ombra, il corpo è ombra dell’ombra.
Il Dono è la vita, e poiché indissolubile da essa, anche la morte. Speranza promessa di altra vita oltre la vita e ancora altre vite oltre la propria, il cerchio conchiuso della ricevuta vita-grazia che genera altra vita. Poi è subito resa."
Giorgia Fiorio
Il Dono. 2000 - 2009
Giorgia Fiorio – (Torino 1967)
Artista-fotografa indipendente. Fondatrice e direttore artistico dal 2002 al 2013 di Reflexions Masterclass, seminario internazionale di fotografia contemporanea.
I libri di Giorgia Fiorio sono stati pubblicati in: Francia da Editions Actes Sud; Italia da Marsilio Editore; Peliti Associati; Edizioni Contrasto; Motta Editore; Germania da Braus Edition; Grecia da Apeiron Photo; USA da Aperture. I suoi lavori sono stati pubblicati nelle riviste di 15 Paesi nel mondo. Le opere di GF sono state esposte tra gli altri a: Parisphoto, Carrousel du Louvre e Grand Palais Parigi, Francia; Triennale di Milano, Italia; C/O Berlin, Germania; Istituto Nazionale per la Grafica, Roma, Italia; Maison Européenne de la Photographie, Parigi, Francia; ai Rencontres d’Arles, Francia; Institute of Polytechnic di Tokyo, Giappone; Scuderie del Quirinale, Roma, Italia; Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, Italia; Biennale di Venezia 2012 e 2015: Padiglione Italia e Museo Fortuny.
Giorgia Fiorio compie un percorso di ricerca intorno alla figura umana articolato attraverso venticinque anni in cinquantasei paesi di tutto il mondo. Dal 1990 al 1999 – il progetto Uomini sviluppa un'indagine di carattere documentario intorno alle comunità chiuse, maschili nella società occidentale.
Dal 2000 al 2009 il progetto Il Dono interroga la “relazione tra l’individuo e il Sacro” nei più antichi rituali dell'umanità. Nel 2009 il libro e la mostra di Giorgia Fiorio Il Dono ricevono il Patrocinio dell’UNESCO.
Dalla collaborazione con: