dal 23 Marzo 2013 al 9 Giugno 2013
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Viaggio nel mondo surreale di Bart Herreman
La decima edizione di “Seravezza Fotografia” si svolgerà a Seravezza in Versilia (Lucca) dal 23 marzo al 9 giugno 2013. Una manifestazione di respiro nazionale e internazionale che ogni anno coniuga con successo i grandi nomi della fotografia con un vasto pubblico e il mondo amatoriale della fotografia, organizzata dalla Fondazione Terre Medicee, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Seravezza e il patrocinio della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) con la direzione artistica di Ivo Balderi.
Anche quest’anno Seravezza Fotografia conferma le proprie linee guida presentando un programma ricco di eventi di grande spessore e qualità, primo fra tutti la mostra personale del fotografo belga Bart Herreman dal titolo "esefossevero" nelle sale del Palazzo Mediceo. La mostra fotografica rimarrà aperta per tutta la durata della rassegna.
In una raccolta di 80 fotografie, il fotografo Bart Herreman racconta un mondo immaginario fatto di convivenze impossibili, uomini sbigottiti e animali disinvolti. esefossevero? Il mondo che l'artista proietta possiede la facoltà di stimolare l'immaginazione e imporsi allo sguardo come la rappresentazione di qualcosa che oltrepassa il reale.
esefossevero è un viaggio infinito. Fatto di visioni spontanee, unite da una genuina vena ironica. In ogni composizione c'è sempre qualcosa di sorprendente e di artificioso. Di allegro e rivelatore. Ogni opera sembra dotarsi della capacità di rappresentare i sogni, le visioni e le fantasie di chi la osserva.
Il surrealismo di Bart Herreman è innato, è un modo di vedere le cose e di sorriderci su. Un filtro di inventiva che non si esaurisce mai.
“È un modo per sognare, dove ognuno può sognare a modo suo” incoraggia l'artista.
esefossevero vuole essere un'ispirazione per tutti, adulti, studenti, famiglie e bambini di ogni età.
Nel rapporto tra animale e ambiente e tra uomo e animale risiede il segreto del mondo fantastico di Bart Herreman. La figura umana è ora sovrastata da piccoli animali divenuti improvvisamente giganti. Ora ignorata da possenti rinoceronti. Ora controllata da curiose giraffe che bucano le nuvole. Nella relazione uomo-animale tutti i codici comportamentali sfuggono al vero. Eppure sorprenderà gli spettatori scoprire che tutto è straordinariamente credibile.
“La follia si nutre di estremi, più è forte il contrasto, più funziona. Il mio lavoro è creare l'assurdo, non il normale.” (Bart Herreman)
Tutto è spontaneo ma nulla è casuale. Per far sì che l'impossibile sembri reale, ogni dettaglio è pensato in anticipo. Le inquadrature, le luci, le prospettive sono meticolosamente create e assemblate per dar vita ad un'allucinazione verosimile.
Con un gioco di trasparenze, l'artista ritaglia rettangoli di cielo e li rende materici creando volumi che non esistono, impalpabili e tangibili al tempo stesso.
Un accurato lavoro di ritagli, scontorni, posizionamenti sono alla base della sperimentazione di Bart Herreman, fino a che anche l'ultima delle galline trova la sua giusta collocazione. Quella che, all'interno del quadro, crea l'effetto meraviglia.
Elefanti alati, pinguini giganti, cieli magrittiani. Da cosa nascono queste intuizioni?
Ho sempre creato luoghi inesistenti ed esseri prossimi al mitologico, anche se sono cresciuto con la pellicola. Quarant'anni fa immaginavo cose strane entrare nelle foto che scattavo. Ma ai tempi mi occorrevano molti scatti, astuzie e scenografie a volte complesse per arrivare alla composizione che avevo in mente. Poi andavo dal tecnico che avrebbe dovuto elaborare le pellicole ma i costi di post produzione erano esorbitanti. Così il mio sogno diventava impossibile. Finché non è arrivata l'era digitale. Il digitale è stata per me una liberazione perché non dovevo più dipendere dagli altri.
Ed è arrivata l'era di Photoshop e della tecnologia al servizio della fotografia.
I tecnici sono stati sostituiti da Photoshop, utilizzato a modo mio. Se segui la tecnica esatta, perdi l'atmosfera. Le mie foto non vogliono essere perfette, devono essere un po' balorde. Spesso è una luce eccessiva o sporca a fare la foto. Quello che conta è sempre il risultato finale.
Che animali ti hanno dato più soddisfazione in questo viaggio impossibile?
Tutto è iniziato con la giraffa. Un animale già folle di suo ma difficile da gestire per gli ingombri lunghi e affilati. In realtà tutti gli animali hanno qualcosa di assurdo se li sproporzioni o li collochi dove mai ti aspetteresti di vederli. Una gallina enorme diventa paradossale, così come un rinoceronte in una cattedrale.
Figure ecclesiastiche, chiese e processioni. Come mai ricorre il tema religioso?
Sono sempre stato affascinato dal mondo mistico. Le luci, il silenzio, l'odore di incenso. Le chiese, da non credente, mi affascinano. In un ambiente così, può succedere tutto. Anche di immaginare un rinoceronte che difende il suo spazio. Automaticamente diventa parte del mistero, di un assoluto sbigottimento.
La manifestazione prevede anche cinque esposizioni fotografiche nelle Scuderie Granducali adiacenti al Palazzo Mediceo. Altre mostre saranno esposte anche presso la Birreria “La Casa sul fiume” .
Non mancheranno i workshop, corsi di fotografia e incontri di cultura fotografica e la lettura di porfoli fotografici a cura della Fiaf .
La mostra "" di Bart Herreman e le altre mostre presso le Scuderie Granducali saranno aperte dal 23 marzo al 9 giugno 2013 con orario dal giovedì al sabato 15.00-20.00 e la domenica e i giorni 1 e 25 aprile e 1 maggio 10.00-12.00 e 15.00-20.00.
Il biglietto d’ingresso è di 6 euro (intero) e 4 euro (ridotto).