Circolo fotografico l'Altissimo BFI
Il Circolo fotografico l’Altissimo BFI propone ancora una volta, nell’ambito di Seravezza Fotografia 2017, un lavoro a tema. Nelle precedenti edizioni i soci del Circolo avevano presentato Our hours, una mostra sulla quotidianità; Displacement ̧ una visione ironica su oggetti di uso comune in luoghi spiazzanti; Una storia di donne, immagini-denuncia contro la violenza di genere, e Famiglia famiglie, una lettura fotografica sul tema delle aggregazioni familiari di oggi. In questa occasione il Circolo l’Altissimo si dedica a una nuova ricerca: scoprire nell’architettura, nelle sue innumerevoli forme, valori estetici “nascosti”. Come negli anni precedenti, il Circolo sceglie di operare in maniera corale, sia dal punto di vista progettuale che esecutivo, escludendo qualsiasi personalismo e privilegiando, nel risultato finale, una ricerca pienamente condivisa.
Il progetto nasce da una semplice osservazione: nel vivere frettoloso che caratterizza i nostri giorni, sono molti i particolari dell’ambiente circostante che sfuggono alla nostra attenzione. L’occhio del fotografo, educato a una visione più attenta e mediata, riesce ad andare oltre le apparenze? Un capannone industriale, o una qualunque struttura produttiva, possiedono un’attrattiva estetica? Un supermercato può parlare la lingua del Bello?
L' intento del lavoro non è di produrre documenti rigorosi o rappresentazioni realistiche degli elementi, ma letture libere ed estrapolazioni che possono suscitare effetti totalmente inattesi nell’osservatore, perché si svincolano dal concetto di funzionalità comunemente attribuito alle costruzioni. La staticità delle forme architettoniche, la rigidità delle strutture e la ruvidità della materia si stemperano nei colori del cielo e delle nuvole, nelle prospettive audaci, nell’alternarsi dei pieni e dei vuoti, nei riflessi sulle pareti vetrate, nei cromatismi eccitati dalla luce e nell’astrazione del consueto paesaggio urbano.
Fino alla scoperta di nascoste bellezze.