Stefano Giogli, Giovanni Presutti, Andrea Avezzù sono i fotografi che hanno partecipato al Master di fotografia organizzato da Giorgia Fiorio sul territorio di Seravezza durante il Seravezza Fotografia 2017. Questi fotografi hanno fotografato, con il loro stile e libera interpretazione, le realtà lavorative e culturali del territorio focalizzandosi su alcuni luoghi ben precisi decisi a priori con Giorgia Fiorio, il direttore artistico, e la fondazione Terre Medicee. Nello specifico hanno fotografato oltre ai prestigiosi spazi del Palazzo Mediceo la multinazionale del marmo Henraux oltre che le cave in sua gestione,
il laboratorio di scultura Angeli tra i più importanti della Versilia e la fondazione Arcad anch'essa importante per la realizzazione di sculture e per iniziative culturali in materia artistica.
La mostra sarà una selezione di fotografie realizzate dagli autori.
STEFANO GIOGLI
"Armonie ed equilibri incorniciati da elementi naturali; la maestosità delle alpi Apuane, le vive acque del Serra e Vezza, è qui che mi sono abbandonato all'istinto del semplice Guardare per Vedere senza obiettivi prioritari, vagabondando nel " paesaggio bianco " alla ricerca di armonie nascoste, smarrite, scrutando la superficie delle cose per ascoltarne la voce.
Un niente apparente che cela qualcosa di sostanziale e importante,
che cerca la complicità della luce e delle ombre
per raccontare in silenzio una bellezza viva capace di manifestarsi soltanto a chi vuole Cercarla."
Stefano Giogli classe 1965, vive e lavora a Città di Castello (Pg).
Autodidatta, fotografa dal 2000.
Della fotografia ama il visibile e l’invisibile …il non mostrato è parte di una foto.
È membro di REFLEXIONS MASTERCLASS, scuola internazionale di fotografia
Fondata e condotta da Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret.
Alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati da:
IO donna, Sette, Focus, Settimanale F, Famiglia Cristiana, L’europeo
Ha pubblicato per i tipi di Postcart Edizioni: Going Slowly e L’unico eri Tu.
Nel 2015 è vincitore di LIFEBILITY IMMAGINE Premio Giorgio Polver con il progetto " A tavola "
Nel 2012 è Vincitore del VIII Premio Bastianelli con " L'unico eri Tu " Postcart Edizioni
Nel 2010 è Vincitore di PORTFOLIO ITALIA
Principali esposizioni:
BACKLIGHT Photo Festival '17- TAMPERE Art Museum (Finlandia)
Fotografia Festival internazionale di Roma 2015 “ GOING SLOWLY ”
LES RENCONTRS D'ARLES, Ateliers SNCF, “ Small Italy (Fake)”
Galleria ACTA INTERNATIONAL Roma, “ Small Italy (Fake)”
PHOTOESPANA, Galleria EFTI Madrid “ L'unico eri Tu ”
Gallerie FNAC, Madrid, Barcellona, Siviglia, San Sebastian, Bilbao: Eyephoneography “ Instant Notes”
MiCamera Milano “ l'unico eri Tu ”
SI Fest Savignano #22 “A tavola”,
Si Fest Savignano #20 " L’unico eri Tu "
Ha partecipato a AUCTION4ACTION Sotheby’s Milano.
GIOVANNI PRESUTTI
"La Versilia è da sempre per me terra amata e familiare. La mia infanzia d’estate è un ricordo solare e sereno sulle spiagge di Tonfano dove la mia famiglia ha sempre trascorso le vacanze estive. Sole, sabbia, bagni, passeggiate in bicicletta, ping-pong, sono solo alcune parole che mi arrivano al cuore mi emozionano e sempre lo faranno. I monti dietro soprattutto quando visti dal mare mentre si sguazzava nell’acqua sono da sempre la caratteristica peculiare ed unica della regione; “Un paesaggio così non c’è da nessun’altra parte del mondo!” ci siamo sempre detti. Quei monti così bianchi che “c’è la neve d’estate sai?”. Lavorare in questi luoghi, quando questo progetto è nato, è stato per me quindi fonte di emozione ed orgoglio, ma anche scoperta di tanti aspetti che non conoscevo. Certo il Palazzo Mediceo di Seravezza è una splendida icona che frequento da sempre ed ho sempre saputo che in zona vi erano tra le più famose aziende del marmo del mondo, ma non avevo mai avuto l’occasione di entrarci in contatto in maniera così prossima. La bellezza del marmo, la bravura degli artisti e delle aziende che lo lavorano mi hanno rapito. La Hernaux, la Fondazione Arkad e lo Studio Giorgio Angeli, tre luoghi magici in cui sembra di fare un viaggio fuori dal tempo. Mi è così venuto naturale interpretare questi luoghi in una forma a me congeniale, onirica e visionaria, estrapolando particolari e parti del tutto per creare un’emozione che andasse oltre la semplice descrizione dei luoghi, ma che ne mirasse a trovare l’essenza. Un viaggio per immagini che mi ha portato vicino allo spirito di questi luoghi che, nonostante i cambiamenti spesso disastrosi della nostra epoca, rimane immutato ed immortale."
Giovanni Presutti nasce a Firenze il 30 03 1965 dove vive. Dopo la laurea in Legge si diploma nel 1998 presso la Scuola Art’E di Firenze, Nel 2004 frequenta il Master di reportage alla scuola John Kaverdash di Milano e dal 2003 al 2005 partecipa al progetto Reflexions Masterclass sotto la supervisione di Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret. Successivamente ha una intensa attività espositiva in Italia e all’estero (tra le città in cui ha esposto New York, Parigi, Londra, Los Angeles, Madrid, San Pietroburgo, Mosca, Tel Aviv, Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia, Napoli, Genova, Pietrasanta) presso gallerie, musei e centri culturali sia pubblici che privati, ultime delle quali la partecipazione alla edizione 2011 della Biennale di Venezia e alla edizione 2012 del festival di fotografia Rencontres D'Arles. Consegue vari premi trai quali: vincitore del Premio Firenze - Fiorino d'oro (2007), vincitore del Portfolio dell’Ariosto (2007), vincitore del premio A better world (2008), finalista al premio Arte Laguna (2011 e 2012), vincitore del premio Musa alla Biennale d’arte Mercurdo (2011), vincitore del premio di fotogiornalismo Obiettivo Reporter (2011), vincitore del premio Memorial Giacomelli (2011), selezionato per Descubrimientos Photoespana (2012), vincitore del premio Donkeyartprize (2012), finalista premio Ponchielli (2012), vincitore del premio Fofu Photo Challenge (2012), vincitore del premio Malamegi (2014), vincitore del premio IFAP (2017). Sue opere fanno parte di collezioni private e pubbliche tra cui quelle del Musa - Museo dell'Assurdo di Castelvetro Di Modena e del Museo Della Specola di Firenze e la Bibliothèque nationale de France. Ha pubblicato su varie riviste tra cui China Life Magazine, Vanity Fair, Sette Magazine e l'Espresso. Ha pubblicato il libro “Mirror” con la casa editrice Polyorama (2008), l'ebook "Eolo" con la casa editrice Emuse (2014) e il libro Contemporanea con la casa editrice Oscar Riera Ojeda (2015). Fa parte del collettivo Synap(see).
ANDREA AVEZZU
"Il marmo è cava: assenza dove era la montagna, luogo di marmo per il marmo creata, montagne scolpite e paesaggi modificati dal lavoro dell’uomo: la cima del monte tagliata via è spedita in chissà quale lontano paese.
Il marmo è laboratorio artigiano e artistico: polvere, grezze presenze geometriche, informi corpi, statue in divenire o già divenute scarti, scalpelli, catene, seghe, ancora polvere, potenti macchinari, binari e gru, artisti imbiancati, mani grandi che carezzano pietra liscia, trapani che strappano lievi forme da puntuti blocchi striati, martelli e sgorbie segnano il tempo di luoghi nel tempo sospesi.
Il marmo è la grande fabbrica laboratorio: un mare di lastre adagiate segnate etichettate, grandi gru, presse, sirene, computer, operai, tecnici, beeep, motori, organizzazione industriale, seghe di tutti i tipi che traducono in forme disegni digitali, cicalii di robot che segnano il tempo di un luogo che vive di creatività, organizzazione ed orari.
Il marmo è città, Seravezza: la statua nella piazza, le vie storiche, le numerose attività, è il marmo che si è fatto lavoro, che si è fatto comunità.
Con le mie opere ricerco la molteplicità delle forme della presenza del marmo nei numerosi luoghi che mi hanno ospitato: i laboratori Giorgio Angeli e Arkad che richiamano artisti da tutto il mondo, la grande Cava dalle molteplici forme innaturali e la grande fabbrica/laboratorio della Fondazione Henraux dove risuonano i rumori del lavoro secolare ora scandito da suoni elettronici e da una straordinaria organizzazione insieme di fabbrica e di laboratorio artigiano. Seravezza con le piazze, le vie storiche e il Palazzo Mediceo con le sue strutture ora al servizio di una comunità che tanto deve alla filiera della lavorazione del marmo."
Andrea Avezzù è nato a Venezia, città nella quale vive.
Dal 2005 si è dedicato alla fotografia di architettura, di arte e di eventi.
Oggi è collaboratore di importanti studi di architettura internazionali, della Fondazione Biennale di Venezia, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, della Fondazione Querini Stampalia, dei Musei Civici Veneziani e altri.
Oltre alle collaborazioni istituzionali, lavora con artisti di vari Paesi e ha coperto importanti eventi per le principali agenzie del settore.
Sue fotografie sono state pubblicate nelle principali riviste e portali web quali CNN, BBC, Espresso, Corriere della Sera, La Stampa, AD, El Pais, El Mundo, Archdaily, Divisare, ecc.
Ha collaborato con l’artista fotografa Giorgia Fiorio, prendendo parte a Reflexions Masterclass, scuola internazionale di fotografia. Conduce annualmente un corso di fotografia avanzato alla Scuola dei Tre Oci a Venezia. E’ membro e consigliere dello storico Circolo Fotografico la Gondola di Venezia. Ha esposto in varie mostre collettive e personali in Italia.
Nel 2016 lo studio TamAssociati, il Team curatoriale del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, ha chiesto ad Andrea Avezzù, col quale collabora da anni, di proporre una serie di fotografie in grado di rappresentare 5 periferie italiane, oggetto di altrettanti 5 progetti di recupero presentati al Padiglione. Il risultato di tale lavoro sono state 5 grandi immagini panoramiche esposte al centro del Padiglione Italia 2016.
Nel 2017 è stato pubblicato il volume “Plessi, Fenix DNA” dedicato all’installazione al Teatro La Fenice di Venezia di Fabrizio Plessi interamente fotografata da Andrea Avezzù per conto di Generali spa e la casa editrice Lineadacqua.
Nel 2018 è stato incaricato dalla CEI di eseguire un’opera fotografica di grandi dimensioni che sarà inserita nella vetrata dietro all’altare di una chiesa in costruzione a Viareggio.
Collabora con editori specializzati in libri d’arte e di architettura.
ORARI: dal venerdì alla domenica: 15.00-23.00 | Scuderie Granducali
Ingresso libero